articolo Benessere Salute
Ma è davvero biologico freccelunedì 28 ottobre 2013

Capita spesso che ci si chieda se ciò che acquistiamo per biologico lo sia davvero. Magari al supermercato stiamo lì a guardare l’etichetta, il colore, l’odore per giustificare il prezzo più alto e convincerci che in fondo ne vale la pena. Poi, però, tornati a casa, intanto che mangiamo la nostra verdura o quel che sia , al telegiornale parlano dell’ennesima truffa sul falso biologico e i dubbi ci assalgono. Purtroppo quello del cibo biologico è un business che fa gola a tutti, criminalità organizzata ma non solo, perchè in qualche modo giustifica un prezzo più alto a vantaggio di produttori e rivenditori.

Ovvio, però, che così si va a scapito dei consumatori e di chi, con passione e anche con sforzo, si impegna davvero nella produzione di cibo biologico. Mangiare biologico vuol dire mangiare sano, senza componenti chimiche nei cibi, e produrre biologicamente significa rispettare la biodiversità dell’ambiente e i naturali processi di produzione per ottenere prodotti genuini, rispettare gli animali che seppure dovranno finire al macello meritano di vivere con dignità, in salute e libertà. Si tratta in pratica di seguire semplicemente le leggi della natura preservando il terreno, ad esempio con la rotazione delle colture e la concimazione naturale, e impegnandosi a rispettare la biodiversità e l’equilibrio dell’ecosistema, dimenticando il di più e il sempre.

Sostanzialmente sono scelte, sia di consumo che di produzione e non stiamo qui a discutere se siano giuste o sbagliate. Il punto è che a volte queste scelte non vengono rispettate per cui chi crede di aver speso i propri soldi in cibo biologico in realtà mangia nitrati e chi coltiva con concimi artificiali e alleva galline in gabbie strettissime tagliando loro il becco guadagna sui propri prodotti come se fossero biologici. Fortunatamente delle garanzie esistono. Bisogna solo fare veramente attenzione alle etichette. Tutti i prodotti biologici sono certificati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il cui organismo di controllo rilascia un codice alfanumerico per ogni produttore e dall’origine delle materie prime, che siano o meno provenienti dall’Unione Europea.

C’è, poi il marchio europeo. Si tratta della famosa foglia realizzata con le stelline bianche sul fondo verde. Questo logo è stato creato proprio per dare al consumatore garanzie su ciò che mangia e può essere applicato solo sui prodotti che abbiano almeno il 95% di ingredienti provenienti da agricoltura biologica. C’è infine l’AIAB, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica, che concede il suo marchio rifacendosi a criteri ancora più restrittivi del regolamento comunitario. Maggiori garanzie possono derivare dal fatto che siano specificati i tipi di processi eseguiti durante la produzione, la provenienza e tutte quelle informazioni che non sono obbligatorie ma che possono dirci di più su ciò che acquistiamo e che non dovrebbero comportare difficoltà per le aziende che si pongono sul mercato con onestà.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella  Giosa - vedi tutti gli articoli di Antonella  Giosa



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su:



 



Aconitum

L'Aconitum è una erbacea perenne rustica originaria dell'Italia, Europa e Asia, comprende circa 300 specie e se ne consiglia la coltivazione in posizione non accessibile ai bambini in quanto tutte le ........

Juniperus (Ginepro)

Juniperus (Ginepro), genere di 60 specie di alberi e arbusti sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Cupressaceae, molto diffusi nell’emisfero settentrionale. Alcune specie hanno portamento colonnare o irregolare, altre ........

Thunbergia

Thunbergia, genere di 200 specie di piante rampicanti,erbacee e suffruticose, annuali e perenni, ma che comprende anche piante erbacee a portamento eretto. Le specie rampicanti descritte si coltivano in serra o all'aperto, ........

Inga

Inga, genere di 200 specie di alberi e arbusti delicati, diffusi allo stato spontaneo nelle regioni tropicali e subtropicali dell'America centrale e meridionale. Le specie descritte possono essere coltivate all'aperto solo ........

Trapa

Trapa, genere comprendente alcune specie acquatiche, appartenenti alla famiglia delle Trapaceae, diffuse allo stato spontaneo nelle regioni sud-orientali europee, nelle zone temperate e tropicali dell’Asia e in Africa. La ........

 

 

Ricetta del giorno
Broccoli marinati
Immergere i broccoli in acqua salata in modo che possano assorbire bene l’acqua e quindi asciugarli bene.
Schiacciare 4 spicchi d'aglio con lo schiaccia ....
sono presenti 550 piante
sono presenti 235 articoli

tutte le piante
annuali bulbose felci orchidee perenni il mondo delle rose il mondo delle primule
succulente
a foglia caduca sempreverdi
sempreverdi e decidue
a foglia caduca sempreverdi
da fiore
acquatiche
appartamento Serra
tecnica
frutteto orto
attrezzi
Verande Piscine Illuminazione giardino Cancelli e recinzioni Arredamento giardino
elenco completo articoli profilo di una pianta

lavori del mese
lotta ai parassiti
tutto piscine



Roscoea

Roscoae, genere di 15 piante erbacee, perenni, rustiche, dai fiori molto ornamentali simili a quelli delle orchidee, adatte per il giardino roccioso o per il primo piano delle bordure.
Si coltivano in tutti i terreni ........

Galega

La Galega , originaria dei Balcani, Asia Minore, Italia e Caucaso, comprende 6 specie ed è una erbacie perenne rustica, molto vigorosa e compatta.
Le foglie sono imparipennate, brevemente picciolate, ........

Helictotrichon

Helictotrichon, genere di 94 specie di piante erbacee perenni, sempreverdi, delicate o rustiche. La specie descritta è perenne ed è adatta per le bordure erbacee e miste.
Si piantano in ottobre o in marzo-aprile, i qualsiasi ........

Pancratium (Pancrazio)

Pancratium (Pancrazio), genere di 15 specie di piante bulbose. Le due specie descritte, spontanee nelle zone litoranee dell'Italia centro-meridionale e insulare, possono essere coltivate nella maggior parte delle regioni ........

Dimorfotèca (Dimorphoteca)
La Dimorfotèca (Dimorphoteca) originaria dell'Africa del sud, comprende circa 20 specie ed è una pianta erbacea, eretta o prostrata, perenne o annuale. Le foglie sono alternate oppure riunite alla base ........

Ricetta del giorno
Ciambellone di riso estivo con verdure e polpette di soia
Fate bollire l’acqua, salatela e cuoceteci il riso basmati, mantenendolo al dente. Nel frattempo lavate tutte le verdure, tritate il più finemente ....


 articolo Benessere Salute
Ma è davvero biologico freccelunedì 28 ottobre 2013

Capita spesso che ci si chieda se ciò che acquistiamo per biologico lo sia davvero. Magari al supermercato stiamo lì a guardare l’etichetta, il colore, l’odore per giustificare il prezzo più alto e convincerci che in fondo ne vale la pena. Poi, però, tornati a casa, intanto che mangiamo la nostra verdura o quel che sia , al telegiornale parlano dell’ennesima truffa sul falso biologico e i dubbi ci assalgono. Purtroppo quello del cibo biologico è un business che fa gola a tutti, criminalità organizzata ma non solo, perchè in qualche modo giustifica un prezzo più alto a vantaggio di produttori e rivenditori.

Ovvio, però, che così si va a scapito dei consumatori e di chi, con passione e anche con sforzo, si impegna davvero nella produzione di cibo biologico. Mangiare biologico vuol dire mangiare sano, senza componenti chimiche nei cibi, e produrre biologicamente significa rispettare la biodiversità dell’ambiente e i naturali processi di produzione per ottenere prodotti genuini, rispettare gli animali che seppure dovranno finire al macello meritano di vivere con dignità, in salute e libertà. Si tratta in pratica di seguire semplicemente le leggi della natura preservando il terreno, ad esempio con la rotazione delle colture e la concimazione naturale, e impegnandosi a rispettare la biodiversità e l’equilibrio dell’ecosistema, dimenticando il di più e il sempre.

Sostanzialmente sono scelte, sia di consumo che di produzione e non stiamo qui a discutere se siano giuste o sbagliate. Il punto è che a volte queste scelte non vengono rispettate per cui chi crede di aver speso i propri soldi in cibo biologico in realtà mangia nitrati e chi coltiva con concimi artificiali e alleva galline in gabbie strettissime tagliando loro il becco guadagna sui propri prodotti come se fossero biologici. Fortunatamente delle garanzie esistono. Bisogna solo fare veramente attenzione alle etichette. Tutti i prodotti biologici sono certificati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il cui organismo di controllo rilascia un codice alfanumerico per ogni produttore e dall’origine delle materie prime, che siano o meno provenienti dall’Unione Europea.

C’è, poi il marchio europeo. Si tratta della famosa foglia realizzata con le stelline bianche sul fondo verde. Questo logo è stato creato proprio per dare al consumatore garanzie su ciò che mangia e può essere applicato solo sui prodotti che abbiano almeno il 95% di ingredienti provenienti da agricoltura biologica. C’è infine l’AIAB, l’associazione italiana per l’agricoltura biologica, che concede il suo marchio rifacendosi a criteri ancora più restrittivi del regolamento comunitario. Maggiori garanzie possono derivare dal fatto che siano specificati i tipi di processi eseguiti durante la produzione, la provenienza e tutte quelle informazioni che non sono obbligatorie ma che possono dirci di più su ciò che acquistiamo e che non dovrebbero comportare difficoltà per le aziende che si pongono sul mercato con onestà.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonella  Giosa - vedi tutti gli articoli di Antonella  Giosa



Se ti è piaciuto l'articolo Diventa fan Clicca su
 
Condividilo su: